Avere il coraggio di indignarsi e impegnarsi per il Bene Comune
24 Agosto 2024Sotto uno degli otto tendoni del pratone di Villa Buri che ospitano il modulo “Confronti” di Arena24, incontriamo don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, che da oltre 30 anni si impegna per una società giusta e accogliente per tutti, realtà ormai diffusa in tutta Europa, in Africa e in America Latina, insieme ad Alessandra Giros di Aversa, del Comitato don Peppe Diana, scout e moglie di Valerio Taglione, uno dei ragazzi di don Peppe, fondatore del Comitato e a cui è stata riconosciuta la Medaglia d’oro al valore civile. Completa la rosa dei relatori Sergio Bottiglioni, in passato, Incaricato nazionale alla Branca R/S, autore AGESCI di manuali e articoli associativi, nonché, dal 2020 al 2023 membro dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.
L’impegno di don Luigi per chi non ha voce o chi è oggetto di ingiustizia parte da lontano, fin dalla sua adolescenza, quando ha capito che la “disumanità non può essere legge”, motivazione che lo ha spinto a fondare il Gruppo Abele a Torino nel 1965, per rispondere alla mancanza di ascolto e di accoglienza degli ultimi.
Impegno che si è ulteriormente ampliato con la nascita di Libera nel 1995, a seguito delle stragi di mafia di pochi anni prima. Sempre da un moto di indignazione e di sdegno nei confronti della criminalità organizzata, nasce l’attivismo e la passione di Valerio Taglione che poi ha contagiato anche Alessandra ancora prima di diventare sua moglie, affinché la morte di don Peppe non diventasse un evento “normale” come tanti nel territorio di Casal di Principe, combattendo anche contro il tentativo di inquinare la memoria di don Peppe con insinuazioni e calunnie tese a screditare il su operato.
Da qui scaturisce una necessaria presa di posizione da parte di ogni capo AGESCI, per fare in modo che quei valori e quelle scelte che abbiamo accolto e deciso di intraprendere con la Promessa e nel rispetto della Legge Scout si possano realizzare in ogni momento grazie alle scelte responsabili che compiamo quotidianamente, come ci ricorda Sergio Bottiglioni, che ci sprona a essere sovversivi, intolleranti con gli intolleranti, nell’attuazione del Paradosso della tolleranza di Popper. Siamo chiamati, ognuno per la sua parte, a essere agenti del cambiamento, in un percorso che permetta a ognuno di vivere una vita giusta, felice e piena nel suo insieme.