Le matite che coniugano l’arte all’educazione ambientale

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Coop (cooperative di consumatori) ha elaborato modalità educative differenti per poter tutelare il patrimonio multigenerazionale, sostenendo il goal numero 12 dell’agenda 2030. La relatrice Luisella Michieli ci ha raccontato come, attraverso i libri, si possano sensibilizzare le persone a un pensiero più critico partendo dalla spesa quotidiana, considerando anche la ricaduta a livello ambientale ed etico-sociale.

I numerosi progetti avviati nelle scuole per sensibilizzare al pensiero critico fin da piccoli, hanno trovato come strumento pratico il metodo del Silent Book: e noi ci siamo messi alla prova. Affidandoci un libro illustrato nelle mani, il laboratorio ha preso vita.

Collaborazione, mediazione, riduzione del conflitto e una narrazione condivisa hanno permesso di comprendere come possa essere facile e divertente parlare di argomenti molto complicati, ad esempio  sostenibilità.

Riformare il Futuro: come l’approccio “One Health” rende sostenibile il benessere delle comunità

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Nel Villaggio della sostenibilità, il laboratorio “ONE HEALTH e benessere sostenibile: ambiente, lavoro, città” ha messo in luce l’importanza di un approccio integrato per migliorare il benessere delle persone e delle comunità. Carla Collicelli di ASviS ha discusso come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, in particolare gli SDGs 3 e 8, possano guidare verso un futuro sostenibile.

Fondata nel 2016, ASviS è una rete di oltre 300 membri impegnata nell’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La sua missione è promuovere una cultura della sostenibilità, analizzare le implicazioni globali per l’Italia e contribuire a strategie nazionali e territoriali.

L’aspetto centrale del laboratorio è stato l’approccio “One Health”, che collega la salute umana, animale e ambientale. Questo concetto è diventato cruciale dopo la pandemia di Covid-19, che ha dimostrato come le malattie zoonotiche rappresentino una minaccia crescente. Il Parlamento Europeo ha sottolineato l’urgenza di adottare misure transformative per prevenire future pandemie, suggerendo la creazione di una task force europea dedicata alla ricerca e alla protezione ambientale e animale.

In sintesi, il laboratorio ha mostrato come la sostenibilità e l’approccio “One Health” siano essenziali per il benessere globale. Noi capi scout dobbiamo utilizzare queste conoscenze per orientare le nostre attività verso pratiche sempre più sostenibili e integrate, contribuendo così a un futuro migliore per tutti.

È possibile una giusta sovranità alimentare?

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Quando compriamo un barattolo di passata di pomodoro a 0,70 euro valutiamo la filiera che lo ha portato sullo scaffale? Con Alessandro Franceschini di Altromercato abbiamo analizzato la filiera di produzione alimentare, prendendo spunto dal suo ultimo libro “I sovrani del cibo”.

La produzione di un qualsiasi alimento, dalla materia prima al consumatore finale, è un processo estremamente complesso che negli ultimi anni è stato oggetto di un cambiamento notevole in termini di sostenibilità, sociale e ambientale.

In qualità di consumatori, abbiamo il potere di suggestionare e modificare la filiera. Ecco alcuni suggerimenti che come scout possiamo mettere in atto:

  • dare il giusto peso al prezzo dei prodotti,
  • seguire delle buone pratiche di gestione della dispensa evitando così gli sprechi,
  • valutare la qualità del cibo analizzando le etichette,
  • osservare il rating delle aziende produttrici (scegliendo quelle veramente certificate sostenibili),
  • fare attenzione alle fonti di informazione,
  • essere coerenti con le proposte che della nostra Associazione, come cambusa consapevoli.

“Felici di riparare da sé la propria casa”

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Cari scout, se pensate che la riparazione di una tenda sia solo una questione di cuciture e toppe, allora preparatevi a ricredervi! Al Villaggio della sostenibilità, nell’area Fuoco di Bivacco, si è svolto il laboratorio “Felici di riparare da sé la propria casa”, condotto dal nostro esperto Andrea Agnora.

Riparare una tenda, cari capi e care capo, non è solo una questione di rammendare strappi: è un’arte sottile che richiede una connessione profonda con l’oggetto. Immaginatevi a risolvere il mistero di un danno invisibile mentre vi trasformate in veri artigiani delle vostre case mobili. Non solo avete salvato il campo, ma avete anche donato un pezzo della vostra anima a quel telo di nylon che ora vi guarderà con occhi nuovi!

E se vi state chiedendo se è possibile rendere una tenda ancora più personale e indistruttibile, la risposta è sì! Con le vostre mani esperte, avete scoperto che la vera magia è proprio lì, nei dettagli di ogni riparazione. Perché, in fondo, non c’è niente di meglio che sapere che la vostra casa nel bosco è stata riparata e migliorata da voi stessi. 

Un brindisi ai nostri riparatori in erba e alla tenda che ora, grazie a voi, avrà una seconda vita!

Usare la leva dell’economia sociale e della cooperazione per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Gli elementi essenziali per conseguire gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono stati al centro del dialogo condotto dalla Confederazione Cooperative Italiane, rappresentata da Marco Manni e Giuseppe Deconto, nel programma del Villaggio della sostenibilità.

In particolare, ci si è concentrati sul “rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile”, l’obiettivo 17 dell’Agenda 2030.

In Italia, uno dei pilastri fondamentali è il lavoro, il quale deve essere interpretato come un impegno costante da parte di ciascun individuo, ma acquista un significato profondo solo se vissuto in sinergia con l’intera comunità. Questo si concretizza attraverso l’associazione di diversi attori locali, rappresentati dalle cooperative.

Sottolineato che per costruire una collaborazione orientata a uno scopo comune è indispensabile instaurare un clima di fiducia, Confcooperative ha condiviso con i presenti la propria ricetta per la vera collaborazione:

  • promuovere la formazione;
  • incentivare l’imprenditorialità;
  • garantire pratiche democratiche;
  • offrire servizi adeguati.

Solo così sarà possibile affrontare le sfide del futuro e perseguire uno sviluppo davvero sostenibile e inclusivo.

Un Futuro Sostenibile: l’impegno degli scout per il riciclo della carta

24 Agosto 2024
© Giorgia Scalco/RN24/AGESCI

Nel Villaggio della sostenibilità, il laboratorio “Felici di prenderci cura della nostra casa comune” ha messo in luce il ruolo cruciale del riciclo della carta. Roberto Di Molfetta ed Elisa Belicchi di Comieco hanno spiegato l’importanza del consorzio, nato nel 1998, che gestisce il riciclo della carta e del cartone in Italia. Comieco coordina circa 3.500 imprese e ha incrementato la raccolta di carta da 1 a 3,7 milioni di tonnellate all’anno.

Nonostante i successi raggiunti, ci attendono sfide significative: 700.000 tonnellate di carta e cartone finiscono ancora in discarica. La qualità della raccolta è fondamentale, poiché materiali contaminati riducono l’efficacia del riciclo e aumentano i costi. Di Molfetta ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le amministrazioni locali per migliorare la raccolta differenziata e rendere tutto il sistema più efficiente.

Il laboratorio ha visto anche la presentazione di un manifesto (di prossima pubblicazione), redatto con il contributo di noi scout, che rappresenta un impegno per un futuro sostenibile. Con il nostro ruolo educativo, siamo chiamati a essere esempio di rispetto ambientale e a promuovere comportamenti sostenibili. La sfida è quella di immaginare e costruire una società migliore, coinvolgendo le nuove generazioni e trasformando i principi in azioni concrete.

Con il sostegno di Comieco e l’impegno delle amministrazioni, il percorso verso una gestione ottimale dei rifiuti è già avviato. Il manifesto è solo l’inizio di un cammino che mira a farci custodi della nostra casa comune. Se ognuno fa qualcosa, si può fare tanto… di più!

Le edizioni Fiordaliso festeggiano gli 80 anni di attività

23 Agosto 2024
© Matteo Caselli/RN24/AGESCI

Compiere 80 anni per una casa editrice non è poca cosa, tanto più se pubblica testi di carattere educativo. E le Edizioni Scout Fiordaliso di Roma oggi hanno festeggiato questo importante traguardo con la l’uscita dell’ultimo libro dato alle stampe in collaborazione con la Tau editrice: “La felicità. L’arte di puntare in alto”, scritto da Ezio Aceti.

Il volume è stato presentato nella splendida cornice di Villa Buri a Verona, in occasione di Arena24 l’evento della Route nazionale delle Comunità capi 2024 che vede riuniti a Verona 18 mila capo e capi AGESCI.

Per celebrare l’importante traguardo, l’editrice ha voluto offrire a educatori, genitori e insegnanti un libro pensato e scritto appositamente per loro. In esso l’autore richiama il mondo adulto alla responsabilità di mostrare ai ragazzi che “diventare grandi” è bello e che è possibile vivere la felicità.

Con il suo inconfondibile stile travolgente, Ezio Aceti ha sottolineato la necessità per bambini e ragazzi di poter crescere con a fianco adulti felici che sappiano educare a un sogno, aprire a un futuro da guardare con fiducia. Far percepire ai ragazzi la fiducia in loro è suscitare felicità, di cui ogni persona ha più che mai bisogno, perché ognuno di noi è fatto per la pienezza della gioia, la felicità, che a differenza di quanto oggi si crede, secondo Aceti, è possibile e a portata di mano. Anche noi abbiamo l’antivirus: è sempre possibile rialzarsi, ricominciare.

Con vari riferimenti al vissuto, l’autore ha offerto suggerimenti per un efficace stile educativo, a partire dal non ledere mai il sé del più piccolo, far percepire il senso di appartenenza, che non è tutto, ma è importante soprattutto in età evolutiva. Ha poi richiamato il ruolo dell’educatore paragonandolo al pellicano, che vede il pesce e lo sminuzza prima di darlo come cibo in pasto ai suoi piccoli. Certo oggi, il compito educativo affronta nuove sfide perché si tratta di offrire gli stessi valori, ma come i ragazzi possono essere in grado di recepirli. E questo richiede passione e competenza che per Aceti potrebbero essere acquisite attraverso un’adeguata preparazione degli insegnanti e un’altrettanta accurata formazione nei seminari. Per questo la proposta nell’ambito dell’itinerario al compito educativo con tre esami sulle problematiche caratterizzanti dell’arco evolutivo dei bambini, tre sui ragazzi e tre sui giovani.

In sintesi, non ci si deve preoccupare di essere bravi, perfetti adulti, ma acquisire progressivamente uno sguardo educativo: l’amore si educa ed è sempre possibile. Ed è lo stesso sguardo che Dio ha su noi.

Chiara Lubich invitava amare tutti, amare sempre, amare per primo. Di conseguenza, l’educatore più che lamentarsi, nella relazione con l’altro dovrebbe essere capace di evidenziarne i progressi e anche se c’è qualcosa da rimproverare, potrebbe oltre che riconoscere lo sbaglio, comunicargli la convinzione che la prossima volta saprà fare meglio. Si tratta insomma di aiutare l’altro a scoprire la ricchezza – spesso nascosta – dentro di sé.

Oggi un nemico c’è ed è lo scoraggiamento. Invece occorre sfruttare l’eventuale difficoltà e sostenere il cammino per aiutare l’altro a rialzarsi, a ricominciare. E ciò implica anche essere educatori sia pure con le fragilità personali, più che con le belle idee in testa.

La libertà è partecipazione

23 Agosto 2024
© Barbara Tassi/RN24/AGESCI

“La libertà è partecipazione” non è solo uno slogan, ma un invito all’azione per esplorare insieme il legame tra il concetto di libertà e l’idea di partecipazione attiva nella società.

Questo il tema affrontato nel laboratorio del Villaggio della sostenibilità grazie ai relatori Oscar Distefano e Concita De Simone di Fondazione Angelini. Quest’ultima, sostenuta da Angelini Industries, rappresenta un esempio concreto di come un’impresa possa restituire valore alle comunità e ai territori in cui opera con un focus su progetti di natura solidale nei settori del sociale, della salute e della cultura.

Questi principi, antichi, ma al tempo stesso di straordinaria modernità, guidano la Fondazione nel suo impegno verso un futuro più equo e sostenibile. Il cuore dell’intervento di Distefano e De Simone è stato il concetto di partecipazione, descritto come la vera essenza della libertà.

Partecipare significa, infatti, non restare ai margini, ma essere parte attiva del cambiamento del proprio mondo. È collaborare, lavorare insieme, mettere al servizio degli altri le proprie capacità e vocazioni. Partecipazione è dare il massimo per contribuire al bene comune, riconoscendo che la libertà non è un diritto isolato, ma un impegno collettivo. La Fondazione Angelini attua questo principio attraverso una campagna di ascolto delle comunità in cui è presente.

Questo processo consente di individuare le criticità locali e di intervenire in modo sussidiario, accompagnando le persone e le istituzioni nel progettare soluzioni concrete e sostenibili. In questo modo, funge da ponte tra il settore privato, il pubblico e la società civile, promuovendo un dialogo che mira a restituire alla collettività ciò che essa merita. Come ci ha mostrato l’esperienza della Fondazione Angelini, la partecipazione è la spina dorsale di ogni iniziativa volta al bene comune, un principio che ispira non solo l’agire della Fondazione, ma anche l’impegno di tutti coloro che scelgono di non restare in disparte, ma di contribuire attivamente al miglioramento della nostra società. 

Detergenti e cosmetici, dall’impatto ambientale alla salute del consumatore

23 Agosto 2024
© Barabara Tassi/RN24/AGESCI

Durante Arena24, il laboratorio “Detergenti e cosmetici: dall’impatto ambientale alla salute del consumatore” ha visto Silvia Carlini e Pierluca Urbinati, fondatori dell’azienda Officina Naturae, condividere preziose riflessioni su come i gesti quotidiani possano promuovere un consumo critico e sostenibile.

Officina Naturae, nata nel 2004 a Rimini da un gruppo solidale, si è posta l’obiettivo di trasformare i consumatori in attori consapevoli delle proprie scelte, rispettando al contempo la natura.

Il laboratorio ha messo in luce anche l’importanza di seguire le linee guida del capitolo 12 dell’Agenda 2030, che invita a valutare la provenienza delle materie prime e a preferire filiere locali. Officina Naturae, che collabora da anni con cambuse critiche, si impegna a creare prodotti che rispettino tali principi, promuovendo la produzione locale e sostenibile.

La storia di Officina Naturae è intrisa di innovazione e rispetto per l’ambiente. Pierluca Urbinati ha avuto l’intuizione di utilizzare l’acido citrico, un ingrediente semplice e naturale, come soluzione versatile per la casa. Questo prodotto è diventato un elemento fondamentale per anticalcare, brillantante, ammorbidente e disincrostante, contribuendo a ridurre l’uso di sostanze chimiche dannose.

Durante l’incontro, sono stati condivisi esempi pratici su come utilizzare soluzioni naturali in diversi ambiti della vita quotidiana, dal lavaggio dei prodotti per l’igiene personale al lavaggio in lavastoviglie e lavatrice, fino alla rimozione del calcare. Tra questi, l’uso di acido citrico si è rivelato particolarmente efficace per eliminare il calcare, sostituendo prodotti chimici aggressivi con un’alternativa ecologica e sicura.

È stata inoltre sottolineata l’importanza di piccole scelte quotidiane, come l’uso di soluzioni naturali per rimuovere il cattivo odore dalle borracce, dimostrando che tali gesti possono avere un impatto significativo sulla salute e sull’ambiente, promuovendo un consumo più sostenibile e responsabile.

Il lavoro vivente

23 Agosto 2024
© Barbara Tassi/RN24/AGESCI

Al Villaggio della sostenibilità di Villa Buri emerge con forza il tema del “fare il bene” nel proprio ambiente di lavoro con Giancarlo Turati, amministratore delegato di Fasternet, che ha condiviso la sua visione di lavoro, ispirata dalla sua esperienza scout e dalle riflessioni tratte dal libro “Il lavoro vivente. Dare vita al lavoro e mettere al lavoro la vita” di Alberto Peretti.

Turati, che guida Fasternet dal 1995, azienda che accompagna le imprese italiane nei percorsi di digitalizzazione, ci invita a riflettere su cosa significhi veramente “fare il bene” all’interno di un’azienda. Secondo lui, lavorare bene non significa soltanto essere efficienti o produttivi, ma sentirsi parte di un progetto più grande, che trascende la semplice attività lavorativa e abbraccia una visione più ampia e umana. Turati articola la sua filosofia del lavoro attorno a tre pilastri fondamentali:

1. Stare Bene: è essenziale che ogni individuo si senta a proprio agio nel contesto lavorativo. Un ambiente sano e positivo è la base per poter esprimere il proprio potenziale e contribuire efficacemente all’azienda.

2. Fare Bene: non basta essere presenti, è necessario mettere impegno e passione in ciò che si fa, cercando di eccellere nel proprio ruolo e di portare valore aggiunto all’organizzazione.

3. Fare il Bene: l’importanza di agire con una coscienza etica, di sentirsi parte di un disegno più grande, in cui il lavoro diventa un mezzo per migliorare il mondo intorno a noi.

Turati ci invita a considerare il lavoro non come un fine, ma come un mezzo per realizzare qualcosa di significativo, sia per se stessi sia per gli altri. “Il lavoro è una parte della vita, ma non è la vita”, afferma. Questa visione implica che il lavoro dovrebbe essere parte di un progetto di vita più ampio, che include anche il restituire alla comunità, ai colleghi e al mondo parte di ciò che si è ricevuto. Questa testimonianza di Giancarlo Turati ad Arena24 ci offre una prospettiva preziosa su come il lavoro possa essere vissuto in modo più umano e significativo.

Un invito a ripensare il nostro rapporto con il lavoro, affinché non sia solo una fonte di guadagno, ma anche un’opportunità per crescere come individui e contribuire al bene comune.