Che ne sarà delle foreste? Ad Arena24 abbiamo gettato le basi del Manifesto AGESCI per salvaguardare il patrimonio forestale

23 Agosto 2024
© Barbara Tassi/RN24/AGESCI

In Italia, la percentuale di territorio ricoperta da foreste sta crescendo ed è sicuramente una buona notizia, ma non basta. Le montagne e le foreste sono sempre più abbandonate e questo aumenta i rischi di danni e perdita di ecosistemi preziosi. Incendi, calamità naturali, agenti patogeni e la crisi climatica sono sfide che vanno affrontate con una corretta gestione forestale responsabile.

Cosa può fare AGESCI e che posizione può prendere su questo tema? Al Villaggio della sostenibilità il laboratorio di WOWnature, iniziativa di Etifor | Valuing Nature, azienda di consulenza ambientale spin-off dell’Università di Padova certificato B Corp. ha coinvolto capo e capi per realizzare un manifesto di AGESCI, che possa creare consapevolezza e una prospettiva comune dello scautismo per valorizzare e salvaguardare il patrimonio forestale.

A guidare il laboratorio Francesca Bella e Susanna Ajazi di WOWnature, iniziativa nata dopo la tempesta Vaia, che nel 2018 ha devastato il Triveneto, con l’obiettivo di mettere in relazione le foreste che hanno bisogno di aiuto (gestori forestali) con chi vuole dare supporto (privati cittadini, aziende, associazioni).

Per rompere il ghiaccio ogni partecipante ha detto a tutti da dove viene e che animale si sentiva di essere in quella giornata. Si è partiti poi con un quiz per testare la consapevolezza sul tema:

  • Negli ultimi 10 anni, l’estensione delle foreste sul nostro pianeta è… ridotta dell’1%.
  • Qual è la principale causa della deforestazione globale? Agricoltura industriale.
  • Negli ultimi 100 anni in Italia le foreste sono… triplicate!
  • L’area forestale distrutta da Vaia nel 2018 in 5 minuti è stata pari a… 60 mila campi da calcio.
  • Cosa indica il logo FSC su un prodotto? Deriva da foresta gestita responsabilmente.

Il laboratorio è proseguito con l’illustrazione dei progetti sostenuti da AGESCI in occasione di RN24. Tre progetti a impatto positivo per la salvaguardia e cura dei boschi, che hanno contribuito generare un impatto positivo in termini di rimozione e cattura di emissioni residuali.

  1. Boschi dell’Oglio Sud – Calvatone (CR): lungo il bacino del fiume Oglio, lo stato dei giovani rimboschimenti e degli specchi d’acqua è minacciato dalla proliferazione di specie infestanti e invasive, che competono con le specie autoctone, riducendo la biodiversità. Più una foresta è ricca di specie diverse, tanto più sarà in grado di resistere alle minacce degli agenti esterni, produrre legname di qualità, offrire un ambiente accogliente alla fauna selvatica e a tutti coloro che vogliono godere dei servizi ecosistemici che la foresta offre. Scopri di più!
  2. Rincine – Londa (FI): a 40 chilometri dal centro storico di Firenze, in una valle secondaria del massiccio del monte Falterona, si trova una foresta appenninica di rara bellezza. La Foresta di Rincine è raggiungibile con facilità, ma ancora sconosciuta al turismo di massa. Tra i suoi alberi, si snodano percorsi più o meno impegnativi per gli escursionisti, confortati da bivacchi, laghetti e sentieri. È anche sede della “Foresta Modello delle Montagne Fiorentine”, un’associazione volontaria che fa parte della Rete Internazionale delle Foreste Modello, composta da partner internazionali che lavora per diffondere la gestione e l’uso sostenibile delle foreste e dei paesaggi forestali. Insieme ad altre 60 foreste in tutto il mondo, cerca di costruire un nuovo patto tra uomo e natura grazie alla condivisione delle buone pratiche di sostenibilità. Il fuoco è fattore naturale in alcuni ecosistemi, ma a causa della cattiva gestione, dell’abbandono delle attività rurali e dell’aggravarsi della crisi climatica, il numero degli incendi è in costante aumento, così come la loro frequenza. I contributi raccolti serviranno a sostenere una gestione attiva e preventiva della foresta, creando barriere naturali come linee tagliafuoco. Scopri di più!
  3. Bosco dei Sette Cieli – Altofonte (PA): sui monti di Palermo, sta crescendo una foresta commestibile pensata per prevenire gli incendi. Com’è possibile? Insieme, possiamo piantare un bosco resiliente e ricco di biodiversità: 40 specie di alberi diversi, circondati da una siepe che aiuta a bloccare i forti venti della zona e a fermare l’avanzata del fuoco. Un bosco del genere imita i cicli della natura e migliora la fertilità del terreno. Le piante si aiuteranno a vicenda e daranno benefici anche alle persone. Bosco dei Sette Cieli ha l’obiettivo di produrre cibo in modo sostenibile, fare da casa a numerosi insetti e piccoli animali e soprattutto a contrastare l’erosione e gli incendi boschivi. Da terreno incolto a risorsa per la natura e la comunità. Scopri perché si chiama Bosco dei Sette Cieli.

Infine i partecipanti hanno potuto ragionare sul manifesto AGESCI. Partendo dalle buone pratiche, azioni importanti per ciascuno, che si vorrebbe fossero condivise da tutti, sono arrivati ai valori da inserire nel manifesto. Parlando con i vicini ogni partecipante ha potuto confrontarsi su quali buone azioni reputassero fondamentali per promuovere una gestione forestale responsabile all’interno del proprio Gruppo scout e in AGESCI. Le idee sono state poi fissate su post-it attaccati a un cartellone, visibile a tutti. Chi ha voluto ha infine spiegato la propria intuizione al grande gruppo.

Durante il laboratorio sono dunque state poste le basi del processo di costruzione del Manifesto, un lavoro che durerà fino a fine anno e che porterà ad avere un testo da consegnare all’Associazione.