Come si fa a educare alla pace in un mondo pieno di conflitti?
24 Agosto 2024Come si fa a educare alla pace in un mondo pieno di conflitti? “L’importante è seminare”, spiega Shinkuba Sharizan, psicologa sociale e insegnante nella scuola World House – cuore dell’organizzazione Rondine Cittadella della Pace – che accoglie dal 1998 giovani provenienti da Paesi in conflitto o in post conflitto, con lo scopo di scoprire la persona dietro il proprionemico.
Continua poi il suo intervento raccontando la sua esperienza di incontro con altri ragazzi di paesi in conflitto con il suo e della difficoltà di accogliere il dolore che insieme provano per trasformarlo in un frutto di pace in entrambi. Kakalashvili Tornike, giornalista e studente della stessa scuola, ha invece ricordato che i modi per arrivare alla pace sono non aver paura di fare un passo avanti, dialogare, “esplorare le persone” e ascoltarle attivamente.
Rosario Valastro, Presidente di Croce Rossa Italiana – impegnata in prima linea nei paesi in conflitto, ha proseguito poi la riflessione nella tavola rotonda sottolineando che educare alla pace significa educare al fatto che la dignità umana non sopporta eccezioni, nemmeno in tempo di guerra e che aiutare chi ha bisogno, stando dalla parte di chi soffre è un mezzo per costruire la pace. “Parlando coi giovani non possiamo passare all’azionesenza prima far innamorare i giovani e le giovani degli ideali”, giovani che sono il presente e non il futuro, ha poi concluso, sottolineando l’importanza di dar loro il protagonismo che meritano.
Marialuisa De Pietro, già incaricata Nazionale – Branca E/G, ha invece raccontato la sua esperienza personale di educazione alla pace, nella vita di tutti i giorni da insegnante, parlando di alcuni bambini nelle sue classi e di come, coinvolgendo i compagni di classe, abbia visto un cambiamento in tutti, un miglioramento basato sul rispetto di chi è in difficoltà, perché diverso non è inferiore; educare alla pace significa anche capire che non è necessario essere d’accordo, ma con il rispetto, anche il conflitto può diventare qualcosa di costruttivo e nel disaccordo si può stare bene insieme.
Possiamo allora sperare in un mondo libero da tutte le guerre? Non sappiamo se sarà possibile, ma continuando a costruire momenti di incontro con altre realtà, con l’ascolto di storie vere eimparando l’accoglienza dell’altro anche nel conflitto si può generare una crescita personale per tutti, che indica la strada verso un mondo di Pace.