Le edizioni Fiordaliso festeggiano gli 80 anni di attività

23 Agosto 2024
© Matteo Caselli/RN24/AGESCI

Compiere 80 anni per una casa editrice non è poca cosa, tanto più se pubblica testi di carattere educativo. E le Edizioni Scout Fiordaliso di Roma oggi hanno festeggiato questo importante traguardo con la l’uscita dell’ultimo libro dato alle stampe in collaborazione con la Tau editrice: “La felicità. L’arte di puntare in alto”, scritto da Ezio Aceti.

Il volume è stato presentato nella splendida cornice di Villa Buri a Verona, in occasione di Arena24 l’evento della Route nazionale delle Comunità capi 2024 che vede riuniti a Verona 18 mila capo e capi AGESCI.

Per celebrare l’importante traguardo, l’editrice ha voluto offrire a educatori, genitori e insegnanti un libro pensato e scritto appositamente per loro. In esso l’autore richiama il mondo adulto alla responsabilità di mostrare ai ragazzi che “diventare grandi” è bello e che è possibile vivere la felicità.

Con il suo inconfondibile stile travolgente, Ezio Aceti ha sottolineato la necessità per bambini e ragazzi di poter crescere con a fianco adulti felici che sappiano educare a un sogno, aprire a un futuro da guardare con fiducia. Far percepire ai ragazzi la fiducia in loro è suscitare felicità, di cui ogni persona ha più che mai bisogno, perché ognuno di noi è fatto per la pienezza della gioia, la felicità, che a differenza di quanto oggi si crede, secondo Aceti, è possibile e a portata di mano. Anche noi abbiamo l’antivirus: è sempre possibile rialzarsi, ricominciare.

Con vari riferimenti al vissuto, l’autore ha offerto suggerimenti per un efficace stile educativo, a partire dal non ledere mai il sé del più piccolo, far percepire il senso di appartenenza, che non è tutto, ma è importante soprattutto in età evolutiva. Ha poi richiamato il ruolo dell’educatore paragonandolo al pellicano, che vede il pesce e lo sminuzza prima di darlo come cibo in pasto ai suoi piccoli. Certo oggi, il compito educativo affronta nuove sfide perché si tratta di offrire gli stessi valori, ma come i ragazzi possono essere in grado di recepirli. E questo richiede passione e competenza che per Aceti potrebbero essere acquisite attraverso un’adeguata preparazione degli insegnanti e un’altrettanta accurata formazione nei seminari. Per questo la proposta nell’ambito dell’itinerario al compito educativo con tre esami sulle problematiche caratterizzanti dell’arco evolutivo dei bambini, tre sui ragazzi e tre sui giovani.

In sintesi, non ci si deve preoccupare di essere bravi, perfetti adulti, ma acquisire progressivamente uno sguardo educativo: l’amore si educa ed è sempre possibile. Ed è lo stesso sguardo che Dio ha su noi.

Chiara Lubich invitava amare tutti, amare sempre, amare per primo. Di conseguenza, l’educatore più che lamentarsi, nella relazione con l’altro dovrebbe essere capace di evidenziarne i progressi e anche se c’è qualcosa da rimproverare, potrebbe oltre che riconoscere lo sbaglio, comunicargli la convinzione che la prossima volta saprà fare meglio. Si tratta insomma di aiutare l’altro a scoprire la ricchezza – spesso nascosta – dentro di sé.

Oggi un nemico c’è ed è lo scoraggiamento. Invece occorre sfruttare l’eventuale difficoltà e sostenere il cammino per aiutare l’altro a rialzarsi, a ricominciare. E ciò implica anche essere educatori sia pure con le fragilità personali, più che con le belle idee in testa.