Semi di speranza
23 Agosto 2024In questi tempi difficili e incerti quanto è facile perdere la speranza?
È nell’ambito “Felici di generare speranza” che trova spazio la tavola rotonda su “Impegno sociale e speranza cristiana: il servizio come possibilità di cambiare il mondo partendo dallo sguardo di meraviglia sull’altro”.
Sono intervenuti Francesca Ambrosoli, Alberto Conci e Chiara Sapigni.
La sollecitazione iniziale del moderatore Gabriele Giuglietti è la medesima sia per i relatori che per il pubblico presente, quasi 600 iscritti: “in questo tempo così difficile e incerto, macchiato da guerre e ingiustizie, è possibile vedere semi di speranza?”
Francesca Ambrosoli, figlia di Giorgio Ambrosoli avvocato milanese assassinato l’11 luglio 1979, racconta il coraggio del padre nell’aver scelto di svolgere in piena onestà il proprio compito, nonostante le minacce, nonostante il rischio di morte, durante l’incarico di commissario liquidatore nel fallimento della Banca Privata Italiana di Michele Sindona.
Per avere speranza è necessario attraversare un momento di dolore?
Per Alberto Conci, docente di scienze religiose a Trento e Bolzano, le cicatrici del male sono indelebili; la speranza è riposta nell’individuo cosciente della ricaduta collettiva del proprio fare.
Per Chiara Sapigni, già Presidente del Comitato nazionale, felicità e speranza sono atteggiamenti che proiettano al futuro.