Digitalizzazione e dematerializzazione, cioè l’eliminazione dei supporti fisici, come carta e archivi tradizionali, in favore di soluzioni digitali, sono due facce della stessa medaglia: digitalizzare significa dematerializzare. In un mondo sempre più interconnesso, la digitalizzazione ci permette di ottimizzare e accelerare molte attività quotidiane, ma soprattutto utilizzare una quantità minore di risorse e materiali.
In particolare, riducendo l’uso della carta, prima largamente utilizzata per stampare e distribuire brochure, flyer, programmi, e per l’acquisto stesso dei biglietti degli eventi, possiamo contrastare la deforestazione ed evitare le emissioni di CO2 legate alla produzione e allo smaltimento dei materiali cartacei. L’impatto ambientale della produzione di carta è molto rilevante: per produrre una risma di carta si generano emissioni comparabili a quelle necessarie per produrre un hamburger di manzo (circa 0,70 grammi di CO2 per un foglio che pesa in media 40 grammi).
Oltre a ridurre la pressione sulle foreste, le emissioni di CO2 e il consumo di enormi quantità d’acqua (440 mila litri per una tonnellata di carta bianca), possiamo fare ancora molto di più per favorire l’impiego di carta riciclata: nel 2022, in Europa, solo il 12,8% del materiale cartaceo utilizzato proveniva dal riciclo. Con la digitalizzazione, grazie ai sistemi di sicurezza informatica, è possibile infine proteggere meglio anche la nostra privacy, riducendo il rischio di perdita o furto di informazioni sensibili.
🌱 Promuovere la digitalizzazione e la dematerializzazione è dunque fondamentale non solo per migliorare l’efficienza e ridurre i costi, ma anche per ridurre l’impatto ambientale e promuovere un uso più sostenibile delle risorse.

Fonte dati: “Digitalizzazione e sostenibilità per la ripresa dell’Italia”, elaborato da The european house – Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia.